Domenica, a pranzo dai miei, scoccano le due e Riccardo reclama le sue ore di sonno.
Lo prendo in braccio e con mia mamma saliamo al primo piano verso la mia ex camera (ora di diritto la camera di Riccardo) dove c'è il suo lettino.
Io mi siedo su una sedia mia mamma sul mio ex letto, Riccardo con il visino appoggiato al mio seno.
Mamma e Nonna iniziano a cantare:
"Fai la ninna fai la nanna
bel bambino della mamma..."
Mi sono commossa, le voci di due generazioni che si uniscono per far addormentare la terza generazione.
E' stato un momento molto bello.
giovedì 30 aprile 2009
lunedì 27 aprile 2009
Tutte pazze per Stanley
Mi sto lasciando trascinare dall'entusiasmo delle mamme della rete, e dopo i segnalibri, non potevo non sottoscrivere l'idea di mammagiramondo.
Quindi aderisco volentierissimo alla sua iniziativa, tutti i particolari qui:
Quindi aderisco volentierissimo alla sua iniziativa, tutti i particolari qui:
martedì 21 aprile 2009
martedì 14 aprile 2009
Carte tematiche
Traendo ispirazione da Mammafelice, mi sono buttata nel mondo delle carte tematiche.
Ne ho create di mie personali ed ora le pubblico nel caso qualcuno fosse interessato ad usarle.
Mi sono concentrata sui cibi.
Le carte, in formato pdf, si scaricano al seguente indirizzo (password: carte):
Carte tematiche
E sono divise nei seguenti argomenti:
Frutta
Frutta secca
Verdura
Cereali
Condimenti
Per plastificarli in casa senza comprare una plastificatrice si trovano diversi metodi in giro, ne propone uno mammafelice, e una variante mom@work. Io ho trovato il mio metodo
: ho comprato della carta per plastificatrice, 25 fogli A4 a circa 8 euro. Sono fogli doppi, quindi si aprono e si mette il foglio stampato in mezzo. Poi bisognerebbe passarli nella plastificatrice che scaldando scioglie la colla e plastifica!
Io ho usato il ferro da stiro! Alla temperatura minima, mettendo sopra un panno di cotone ho passato il ferro con molta cura, stando attenta a non creare bolle. E' più facile a farsi che a dirsi. Vengono benissimo e con una passata faccio fronte e retro!
Poi le taglio e sono pronte!
Nei file pdf che ho pubblicato l'ultima pagina è da usarsi come retro delle carte, se piace.
Basta prima stampare tute le pagine con le foto, poi mettere i fogli stampati al contrario nella stampante e lanciare solo l'ultima pagina. Vengono benissimo anche col fondo bianco.
Ecco qua il mio piccolo contributo al meraviglioso mondo delle carte tematiche.
Ne ho create di mie personali ed ora le pubblico nel caso qualcuno fosse interessato ad usarle.
Mi sono concentrata sui cibi.
Le carte, in formato pdf, si scaricano al seguente indirizzo (password: carte):
Carte tematiche
E sono divise nei seguenti argomenti:
Frutta
Frutta secca
Verdura
Cereali
Condimenti
Per plastificarli in casa senza comprare una plastificatrice si trovano diversi metodi in giro, ne propone uno mammafelice, e una variante mom@work. Io ho trovato il mio metodo
Io ho usato il ferro da stiro! Alla temperatura minima, mettendo sopra un panno di cotone ho passato il ferro con molta cura, stando attenta a non creare bolle. E' più facile a farsi che a dirsi. Vengono benissimo e con una passata faccio fronte e retro!
Poi le taglio e sono pronte!
Nei file pdf che ho pubblicato l'ultima pagina è da usarsi come retro delle carte, se piace.
Basta prima stampare tute le pagine con le foto, poi mettere i fogli stampati al contrario nella stampante e lanciare solo l'ultima pagina. Vengono benissimo anche col fondo bianco.
Ecco qua il mio piccolo contributo al meraviglioso mondo delle carte tematiche.
sabato 4 aprile 2009
Olmo
Dall' ultimo disco di Cisco (Stefano Bellotti) "Il Mulo":
Ragasol vin chè svein a ascultèr
A gh'è na roba c'a t'ò da cuntèr
Du tri quel cat voi fèret saver
E dla tera e dal noster paes
L'è la tera ch'i an fat i to non
Col sudor e'd la schina e di bras
Fili ed piopi in dla basa col fiomm
L'è la tera c'l'aspèta i to pas
Càl donì e chi òm s'an insgnèe
C'à'n ch'è gninta c'a'n s'posa mia fèr
I l'an vlu i gh'an pruvèe i a'n lutèe
Per catèr al so pcàun ed libertè
Quel ch'i an fat, i l'an fat tòt insèm
Per dères forsa e per fères curag
Chè la ginta la san stères asvèin
In d'la tèra c'l'aspèta i to pas
Ragasol questa tera l'è too
Tòla in mann c'l'è arivèe al to mumèint
E a me spèr che te a'g posa zugher
E girerla in longa e in lerga cunteint
Ting a drè e portla deinter al to còr
L'è na ca, l'è n'olom, l'è un vias
Fora un pèe, fora c'l'eter e via andèr
Per la tèra c'l'aspèta i to pas
Bambino vieni qui ad ascoltare
C'è una cosa che devo raccontarti
Due o tre fatti che ti voglio fare sapere
Della tua terra e del nostro paese
E' la terra fatta dai tuoi nonni
Con il sudore della schiena e delle braccia
I filari di pioppi nella bassa con il fiume
E' la terra che aspetta i tuoi passi
Le donne e gli uomini ci hanno insegnato
Che non c'è nulla che non si possa fare
L'hanno voluto ci hanno provato e hanno lottato
Per trovare il loro pezzo di libertà
Quello che hanno fatto l'hanno fatto insieme
Per farsi forzae darsi coraggio
Qua la gente sa starsi vicina
Nella terra che aspetta i tuoi passi
Bambino questa terra ora è tua
Prendila in mano che è arrivato il tuo momento
E io spero che tu ci possa giocare
E girarla tutto contento
Abbine cura e tienila dentro al cuore
E' una casa, un olmo, un viaggio
Fuori un piede fuori l'altro e via andare
Per la terra che aspetta i tuoi passi
Quando ascolto questa canzone mi commuovo, perchè tocca nel profondo, nel profondo amore per mio figlio e la mia terra. Sono esattamente le parole che vorrei dirgli io, con lo stesso amore e la stessa dolcezza.
Ragasol vin chè svein a ascultèr
A gh'è na roba c'a t'ò da cuntèr
Du tri quel cat voi fèret saver
E dla tera e dal noster paes
L'è la tera ch'i an fat i to non
Col sudor e'd la schina e di bras
Fili ed piopi in dla basa col fiomm
L'è la tera c'l'aspèta i to pas
Càl donì e chi òm s'an insgnèe
C'à'n ch'è gninta c'a'n s'posa mia fèr
I l'an vlu i gh'an pruvèe i a'n lutèe
Per catèr al so pcàun ed libertè
Quel ch'i an fat, i l'an fat tòt insèm
Per dères forsa e per fères curag
Chè la ginta la san stères asvèin
In d'la tèra c'l'aspèta i to pas
Ragasol questa tera l'è too
Tòla in mann c'l'è arivèe al to mumèint
E a me spèr che te a'g posa zugher
E girerla in longa e in lerga cunteint
Ting a drè e portla deinter al to còr
L'è na ca, l'è n'olom, l'è un vias
Fora un pèe, fora c'l'eter e via andèr
Per la tèra c'l'aspèta i to pas
Bambino vieni qui ad ascoltare
C'è una cosa che devo raccontarti
Due o tre fatti che ti voglio fare sapere
Della tua terra e del nostro paese
E' la terra fatta dai tuoi nonni
Con il sudore della schiena e delle braccia
I filari di pioppi nella bassa con il fiume
E' la terra che aspetta i tuoi passi
Le donne e gli uomini ci hanno insegnato
Che non c'è nulla che non si possa fare
L'hanno voluto ci hanno provato e hanno lottato
Per trovare il loro pezzo di libertà
Quello che hanno fatto l'hanno fatto insieme
Per farsi forzae darsi coraggio
Qua la gente sa starsi vicina
Nella terra che aspetta i tuoi passi
Bambino questa terra ora è tua
Prendila in mano che è arrivato il tuo momento
E io spero che tu ci possa giocare
E girarla tutto contento
Abbine cura e tienila dentro al cuore
E' una casa, un olmo, un viaggio
Fuori un piede fuori l'altro e via andare
Per la terra che aspetta i tuoi passi
Quando ascolto questa canzone mi commuovo, perchè tocca nel profondo, nel profondo amore per mio figlio e la mia terra. Sono esattamente le parole che vorrei dirgli io, con lo stesso amore e la stessa dolcezza.
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Piccole cose grandi gioie
venerdì 3 aprile 2009
giovedì 2 aprile 2009
I bambini hanno bisogno di fiducia
Poi vado in libreria a cercare un libro sull'uso del vasino, siamo in piena fase "mi scappa la pipì" e mi imbatto in questo libro.
Lo sfoglio e lo compro di filato.
Ne ho letto solo una parte. La mia reazione davanti a questi libri è, di primo acchito, di frustazione.
Non sarò mai la mamma del metodo Montessori, e la mia autostima di genitore vacilla.
Il capitolo che mi mette più in crisi è quello sul "tenere tutto in ordine", "ogni cosa al suo posto".
Io sono disordinata, non c'è pezza, scampo o salvazione...
Quindi mi sento una madre snaturata, come posso sgridare il pargolo se non mette le cose a posto, quando mi devo fare violenza per raccogliere qualcosa che mi cade?
Beh... come sempre in questi momenti di crisi mi metto in gioco, mi siedo faccia a faccia con me stessa e cerco di uscirne.
Anche in questo caso ho valutato la situazione, la casa mi sta piccola, ma per ora stiamo qua, comunque le cose possono migliorare... e sono migliorate.
Non dico di avere la casa luminosa e perfettamente allineata delle foto del libro, ma ho fatto un passo avanti. Ogni tipologia di giochi ha la sua cesta, ho stilato una lista lunga un metro di cose da comprare all'Ikea per migliorare la casa, e ho la fortuna di avere un figlio che ha preso il senso dell'ordine da nonna e babbo e non da me!
Ora che ogni gioco ha la sua cesta, Riccardo mette in ordine... da solo!
Tornando al libro, è veramente ben fatto. Superata la fase frustazione, me lo godo molto di più adotattando sempre il solito motto: "Faccio dove arrivo, ma sempre del mio meglio"
E devo dire che siamo una famiglia felice anche se un po' in disordine!
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